Ipnosi, realtà o finzione?
Nel video “Apocalisse” Derren Brown sceglie una persona del pubblico, un ragazzo di nome Steve.
Steve è un ragazzo senza ambizione e non ha idea di cosa voglia fare nella vita.
Derren Brown vuole provare a trovare un modo per fare vedere a Steve il mondo in modo diverso e a comprendere meglio la bellezza della vita e a viverla più intensamente.
Il metodo che Derren utilizzerà per questa sorta di terapia è quello di convincere Steve che è avvenuta una apocalisse di zombie e lui è tra i pochi sopravvissuti.
Hai capito bene, una apocalisse di zombie!
Se non avessi già visto il filmato, buona visione e poi riprendi la lettura dopo aver visionato il filmato!
Un po’ di domade vero?
Il metodo che Derren “avrebbe usato” è l’ipnosi.
- Ma siamo sicuri che Steve non fosse un attore come tutti gli altri?
- Oppure potrebbe non essere un attore ma sarebbe convinto veramente dell’assurdità che stava accadendo attorno a lui?
- Oppure potrebbe essere stato un soggetto molto suscettibile all’ipnosi?
- Ancora, Steve sapeva esattamente cosa accadeva ma è stato al gioco?
Steve di fatto avrebbe potuto essere un attore, una produzione televisiva, un personaggio noto come Derren Brown che crea uno sopettacolo destinato al grande pubblico, insomma, soldi spesi, e non si spendono soldi se poi si rischia che qualcosa non vada per il verso giusto, quindi Steve potrebbe assolutamente essere un attore come gli altri.
Per quanto riguarda la suscettibilità all’ipnosi, il discorso è complesso, probabilmente nessuno sa ancora dire con certezza quale sia la differenza tra soggetto molto suscettibile all’ipnosi e soggetto che stia semplicemente al gioco, infatti in questo meccanismo intervengono tantissimi fattori come l’autorevolezza dell’ipnotista, il contesto e una lunga serie di aspetti psicologici che rendono di fatto la differenziazione tra suscettibilità all’ipnosi e stare al gioco, difficile.
In caso Steve non fosse un attore, è difficile dire esattamente come Steve stesse vivendo quelle vicenda, quell’illusione, forse nel profondo si sè sapeva che non era reale ma percepiva un impulso ad agire come se lo fosse perchè forse quello era l’unico modo per essere tranquillo, ossia recitare la sua parte assieme agli altri.
Ti faccio un esempio, se ti capitasse di offrirti per uno spettacolo di Derren Brown o di un altro mentalista o ipnotista, e non venissi accettato, poi passa qualche mese e ti trovi in uno scenario apocalittico pieno di zombie, come reagiresti?
Sarebbe per te normale crederci o avresti qualche sospetto riguardo all’artista che avevi visto qualche mese prima?
Per quanto riguarda le amnesie sappiamo che possono essere indotte con l’ipnosi.
Di Steve che dire… probabilmente sapeva che tutto era un’illusione o almeno ne aveva un forte sospetto.
Ma al di la di queste considerazioni, per così dire “tecniche” sull’ipnosi, ciò che a mio avviso è da ricordare e che stupisce è la grande creatività di un artista del calibro di Derren Brown.
La sua genialità nell’inventare una storia ricca di contenuti emotivi, Derren fa vivere al pigro e sfaticato Steve, una situazione estrema e Steve una volta uscito indenne da quella ne risulterà migliore come uomo.
La storia è perfetta, Steve ne esce migliorato e con lui i rapporti con gli altri, vede ora il mondo diversamente e si rende conto quanto è fortunato che l’apocalisse sia stata solo un brutto “sogno“.
La storia incentrata sull’ipnosi e la modifica del modo di vedere la realtà è coerente con il personaggio di Derren Brown che ha creato il suo personaggio presentandolo come un esperto di PNL e tecniche psicologiche oltre che ipnotiche.
Al di la di tutto, grande e creativo, grazie Derren!