L’ipnosi, dalla storia alle tecniche di ipnosi
I modi, ossia le tecniche di ipnosi sono innumerevoli anche se nella sostanza il principio di funzionamento rimane il medesimo.
Diverse strade che portano tutte allo stesso risultato.
L’ipnosi esiste da quando esiste l’umanità, nell’antichità era però utilizzata nei riti religiosi per cui nel tempo è sempre stata circondata da un alone di misticismo e comunque è stata sempre percepita come qualcosa legato al mondo del soprannaturale.
Legato al mondo dell’ipnosi c’è il concetto di suggestione (da “suggerire”) che nell’opinione pubblica ha un connotato negativo, visto anche la società commerciale attuale pervasa sa suggestioni di ogni tipo.
Nel contesto dell’ipnosi la suggestione è uno strumento e dipende come lo si usa e a che fine.
Tipi di ipnosi
L’ipnosi Ericksoniana
Milton Erickson, padre dell’ipnosi moderna e cosiddetta naturale, sosteneva che lo stato di ipnosi non è altro che uno stato naturale della coscienza che ogni individuo sperimenta più volte al giorno.
Un classico esempio è quando si viaggia in auto e si vaga con la mente, e magari non si esce dall’autostrada al casello giusto.
Si tratta di uno stato di ipnosi naturale, ci si può chiedere se è pericoloso, con tutta probabilità no, il soggetto è in quello stato, che ha un suo razionale di esistere, ma se si presenta un pericolo, la mente razionale stacca l’interruttore e come un pilota riprende la guida manuale disinnescando quella automatica.
Le cose non stanno esattamente così ma si divide la mente in destra e sinistra, razionale e inconscia per schematizzare e fare comprendere i concetti sul funzionamento dell’ipnosi ma in realtà la mente è una sola che funziona in diverse modalità e contemporaneamente.
Milton Erickson otteneva l’ipnosi dei pazienti con un procedimento che all’inizio nemmeno lui sapeva descrivere, ma evidentemente gli veniva naturale procedere in quel modo.
Dialogando con il paziente da ipnotizzare, cercava con questo un legame empatico in modo da abbassare le riserve e le difese del soggetto verso l’ipnoterapeuta.
Poi veniva svolto un eloquio da parte di Erickson col quale raccondava storie che accendevano l’immaginazione del paziente e lo facevano immedesimare nei personaggi della storia ipnotica in modo che il paziente tramite la storia vivese i suoi problemi ma anche la soluzione ai suoi problemi tramite un nuovo modo di pensare e vedere gli eventi che il paziente imparava in quella seduta e in quello stato di coscienza particolarmente ricettivo che è l’ipnosi.
Erickson con il suo metodo di ipnosi otteneva nei soggetti catalessia, chiusura degli occhi, rallentamento di battito cardiaco e frequenza respiratoria e profondo rilassamento.
Importante nell’ipnosi verificare che lo stato ipnotico ci sia e farlo notare al soggetto che prendendone atto si suggestionerà ancora di più in un circolo virtuoso che lo porterà a ipnosi ancora più profonda.
Ipnosi in psicoterapia
L’utilizzo dell’ipnosi in psicoterapia è ampio e discusso.
In generale l’ipnoterapeuta considera l’ipnosi non soltanto una somministrazione di suggestioni ma qualcosa di più articolato che nell’insieme contribuisce ad aiutare il paziente nei suoi problemi.
Ciò è abbastanza discusso e sicuramente discutibile in quanto la suggestione ipnotica è la vera medicina che aiuta il paziente e funziona solo in uno stato di vera ipnosi, cosa che non è così scontata, molti psicoterapeuti riescono infatti ad indurre uno stato di rilassamento nel paziente ma non l’ipnosi, e senza l’ipnosi la suggestione non funziona, quindi la seduta si trasforma in un monologo dello psicoterapeuta con un paziente rilassato e nessuna ipnosi e tantomeno guarigione.
L’ipnosi può essere utilizzata per problemi come tabagismo, alcolismo, depressione, ansia, disturbi sessuali e disturbi alimentari.
L’ipnosi per il controllo del dolore può essere utilizzata per indurre anestesia in pazienti nei quali l’utilizzo di un anenestetico chimico è controindicato.
Viene poi utilizzata l’ipnosi anche per la crescita personale e nel miglioramento degli allenamenti degli sportivi per le competizioni.
Autoipnosi
Generalmente l’ipnosi viene indotta da un soggetto terzo rispetto al soggetto da ipnotizzare, detto a seconda dei casi, ipnotizzatore, ipnologo, ipnotista o che dir si voglia.
Quando l’ipnosi non viene indotta da un soggetto diverso dal soggetto da ipnotizzare, ma è il soggetto stesso che si auto induce lo stato ipnotico, parliamo di autoipnosi.
Anche nell’autopinosi si utilizza per l’induzione dello stato ipnotico la concentrazione del pensiero focalizzata su un’unica idea.
Ecco i passaggi per indurre autoipnosi:
- Mettersi comodi, sdraiati o comunque su una poltrona rilassati
- Chiudere gli occhi
- Rilassare tutti i muscoli
- Fare 2/3 respiri profondi
- Contare a ritroso da 10 a 0 ripetendosi suggestioni di rilassamento sempre più profondo
- Stato di ipnosi
Se le cose sono fatte bene il siggetto sperimenta spesso distorsione temporale, il tempo trascorso realmente potrebbe essere sensibilmente di verso da quello percepito.
Un’altro metodo per indurre autoipnosi consiste nel focalizzare il pensiero su un oggetto, quando si sente che si sta per perdere la concentrazione sull’oggetto la si riporta li.
Il tema autoipnosi è molto ampio, spesso si confonde e mischia con quello della meditazione.
Ipnosi regressiva e progressiva
L’ipnosi regressiva è forse la più conosciuta dal grande pubblico, tramite questa tecnica è possibile mandare indietro nel tempo il soggetto ipnotizzato fino a farlo tornare bambino o a fargli vivere vite vissute in precedenza.
Specifichiamo che si tratta di tecniche sperimentali ed essendo l’ipnosi un fenomeno a base immaginifica, nulla di ciò che viene poi riferito dal soggetto ha un’attendibilità oggettiva.
Nelle aule dei tribunali infatti la testimonianza ipnotica non viene ammessa.
Lo scopo di mandare indietro il soggetto nel tempo sarebbe quello di portare alla luce, rivivere con coscienza e razionalità traumi che gli hanno portato problemi nel presente in modo da metabolizzarli, accettarli, viverli con gli occhi del presente in modo da instaurare con questi un rapporto diverso e vivere meglio nel presente.
L’obbiettivo è quello di risolvere un conflitto irrisolto.
Questo tipo di ipnosi non è adatto a tutti gli individui e ha del potenziali rischi sanitari.
Negli ultimi anni si parla anche di ipnosi progressiva, durante la quale il soggetto vive esperienze e vite che non ha ancora vissuto.
Lo stesso discorso vale anche per questo tipo di esperienza, siamo nell’ambito dell’immaginazione per cui almeno per ora, allo stato attuale l’esperienza va collocata in questo ambito.
Ipnosi da scena o palcoscenico
È la forma di ipnosi utilizzata a scopo di intrattenimento.
Può essere in forma genuina, ossia reale, vera ipnosi.
O in forma fasulla, pseudoipnosi.
La forma reale di ipnosi è rara negli spettacoli di illusionismo in quanto i tempi sono brevi per cui è difficile indurre una ipnosi profonda in così poco tempo anche se l’ipnotizzatore è bravissimo e il soggetto ideale.
Per cui spesso ciò che si vede è una pseudoipnosi, ossia ci sono metodi che danno appunto l’illusione che si stia praticando ipnosi quando così non è, stanno accadendo solo fenomeni naturali, fisiologici indotti dall’illusionista.
Spesso l’illusionista suggerisce al soggetto cosa deve fare in cambio il soggetto avrà un premio.
L’ipnosi istantanea esiste ma occorrono determinate condizioni, tanti fattori concorrono alla riuscita, ad esempio se il soggetto era già stato ipnotizzato in precedenza, il luogo in cui si svolge l’ipnosi, e altro ancora.
Se l’ipnosi è reale, a scopo di intrattenimento, l’ipnotista può suggerire fenomeni ipnotici molto spettacolari come l’amnesia del nome o suggerire che una moneta che il soggetto tiene in mano sia rovente.
Il soggetto vivrà come reali queste suggestioni.
Tecniche di ipnosi
Le tecniche di ipnosi sono tante e tutti i soggetti, chi più chi meno sono ipnotizzabili.
Occorre quindi che l’ipnotista sappia riconoscere quale tecnica di ipnosi può funzionare meglio con un soggetto e quale con un altro.
Se il soggetto non si fida dell’ipnotizzatore il fenomeno ipnotico non avverrà mai, per questo l’ipnotizzatore prima di cominciare con l’ipnosi spiega al soggetto cosa accadrà e lo mette tranquillo riguardo i suoi dubbi e paure sull’ipnosi.
A seconda del soggetto, di cosa si vuole ottenere, del contesto e di altri fattori, l’ipnotizzatore può ipnotizzare il soggetto con diverse tecniche ipnotiche tra le quali ricordiamo:
- Fissazione di un punto sul muro
- Ipnosi Ericksoniana
- Ipnosi non verbale
- Ipnosi simbolica/Benemegliana
- Ipnosi per stretta di mano
- Zap induction
- Fascinazione
- Rilassamento progressivo
Esistono tante altre tecniche di ipnosi ma appartengono e si rifanno a quelle sopra citate o ne sono delle varianti.