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Tecniche di Mentalismo

Tecniche di mentalismo

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Il fascino della magia della mente, il mentalismo!
Quando l’illusionismo simula poteri paranormali

Questa sezione di GiochiDiMagia si occupa di mentalismo.

La definizione è già stata data nella pagina “Mentalista, Illusionista o Prestigiatore ?”, vogliamo qui approfondire il discorso e vedere quali sono le armi del mentalista che rendono possibile la realizzazione di veri e propri miracoli.

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Il mentalista si avvale di diverse tecniche che gli permettono di ottenere il fine di illudere il pubblico che la fenomenologia realizzata sia autentica.

Chiaramente non lo è, l’illusione viene creata con diversi sitemi, l’arma fondamentale per preparare la mente ad accettare l’illusione e a non chiedersi più “Qual’è il trucco?” è indubbiamente la PRESENTAZIONE.

Ebbene si, il modo con cui un gioco, in prestigiazione, o un ESPERIMENTO nel mentalismo viene presentato e proposto, creano le aspettative, e i presupposti perchè l’esperimento venga accettato.

Perchè la presentazione è cosi importante?

Per rispondere a questa domanda facciamo un esempio, fai un gioco di prestigio e chiedi di sciegliere una carta, la fai rimettere in mezzo al mazzo , e in due secondi dici: La carta è il 7 di quadri!

Bravo! Hai indovinato! Ma non hai creato alcuna emozione nello spettatore, non hai creato una MAGIA!

Diverso era se tu raccontavi una storia, che le carte sono come le persone, quando una persona tocca una carta diventa sua amica, e gli amici si ritrovano sempre.

Non credi che cosi sia decisamente meglio? Prova tu stesso!

Quindi la presentazione è qualcosa di fondamentale per creare quello stato mentale adatto ad accettare l’illusione.

Detto questo il mentalista fa uso anche di attrezzature, come i prestigiatori, queste attrezzature sono dette GIMMICK.

Un GIMMICK molto utilizzato dai mentalisti consiste in un unghia finta scrivente, ossia un pezzettino di plastica o metallo al quale è applicata la punta di una matita.

Questo attrezzo è indossato segretamente dal mentalista che può così scrivere su un foglio di carta una predizione, può quindi mostrare il foglio bianco e poi far dire ad alta voce ciò che ha pensato uno spettatore, e dopo aver avuto tale informazione, scriverla segretamente sul foglio col GIMMICK, realizzando un vero miracolo!

I mentalisti per realizzare i loro prodigi si allenano a leggere le informazioni con molti altri metodi, per esempio leggendo le labbra, la matita, il suono e il tatto.

Per fare un esempio leggere il suono della matita che disegna i simboli delle carte ESP è molto semplice, come puoi osservare dall’immagine un suono unico corrisponde au un cerchio chiuso, due suoni alla croce, tre al triangolo, quattro al quadrato e cinque alla stella.

Altri oggetti usati dai mentalisti sono le bende, per coprire la vista.

 

I mentalisti le usano per convincere ancora di più il pubblico che non stanno vedendo nulla dando ancora più valore al loro prodigio.

Esistono vari tipi di bende, alcune sono fatte in modo che si possa vedere attraverso di esse, alcune non permettono di vedere attraverso di esse ma si può vedere da sotto, altre son solo un sistema per deviare l’attenzione in quanto il mentalista ha la benda ma riceve l’informazione voluta per esempio attraverso il suono.

Nell’arsenale del mentalista moderno ci sono anche svariati congegni tecnologici che permettono di trasmettere le informazioni tra il mentalista e il suo compare aiutante dietro le quinte per esempio.

Vengono talvolta realizzati anche spettacoli in cui il mentalista e la sua aiutante che funge da medium si trasmettono empaticamente delle informazioni, in realtà vengono usati codici verbali che sono conosciuti solo dai due e passano totalmente inosservati al pubblico.

Sono tantissime altre le armi dei mentalisti, vogliamo qui proporti un effetto col quale stupirai i tuoi amici , ed è un effetto di memoria prodigiosa, presentalo con enfasi e convinzione e scoprirai le potenzialità di questo effetto di magia mentale!

Buon divertimento!

Questo effetto mentale è davvero strabiliante, ed è semplice! Spiegarlo è più difficile che farlo!

Procedi cosi!

Sei tra amici, supponiamo siano in 9, distribuisci 25 cartoncini bianchi numerati, anche più di uno a testa agli amici e digli di scrivere un oggetto qualsiasi sui propri cartoncini.

A questo punto invita uno degli amici a raccogliere i cartoncini, mischiarli e a leggere a voce alta un cartoncino alla volta dicendo il numero e l’oggetto scritto.

Prosegui cosi per tutti i cartoncini, uno alla volta.

Finita questa procedura invita l’amico a mescolare i cartoncini e a dire un numero qualsiasi e tu indovinerai immediatamente l’oggetto corrispondente! E riuscirai a indovinarli tutti!

Il segreto?

Il segreto stà nell’immagine qui sotto riportata, la quale porta dei numeri e dei simboli, che sono associati ai numeri, devi imparare questa associazione, ma è una cosa semplice, ad esempio 1 è un bastone, 2 sono 2 onde, 3 un triangolo, 4 un naso che assomiglia al numero 4, insomma una cosa semplice, impiegherai 10 minuti a fare le associazioni e a memorizzarle!

Fatto questo quando ti viene detto un oggetto per esempio “12 televisione” tu devi fare un’associazione mentale, il più strana possibile (è così che si fissa nella mente!), tra la televisione e il simbolo del dollaro che stà al numero 12 nell’immagine, immaginandoti per esempio di avere acquistato un bellissimo televisore durante una vacanza negli stati uniti e averlo pagato in dollari!

La scena rimarrà impressa nella mente, fai cosi con tutti gli altri oggetti, poi fai mischiare i cartoncini.

In seguito quando ti verrà detto il numero 12 andrai a vedere nell’immagine e vedrai il simbolo del dollaro che richiamerà alla tua mente la scena della televisione, che è appunto l’oggetto che dovevi indovinare!

La cosa è semplicissima, impara questo effetto e avrai sempre a portata di mano un vero miracolo in ogni momento!

 

Un classico del mentalismo

Andiamo ora ad esaminare i trucchi che i mentalisti adottano nelle loro performance.

Un trucco stupefacente che ti sarà sicuramente capitato di vedere è la famosa piegatura del cucchiaio.

La cosa che risulta sorprendente è a dir poco di una semplicità elementare, il cucchiaio viene infatti prima preparato piegandolo più volte e rendendolo così debole nel punto di giunzione tra il manico e la parte iniziale.

Con poche prove riuscirai a capire quando fermarti, senza rompere il cucchiaio, cosi andrai a presentare il tuo effetto mentale con molta enfasi, dicendo che ora il tuo fluido mentale andrà a modificare la materia, il metallo!

Comincia a strofinare le dita sul punto debole del cucchiaio, suggerisci che il metallo diventa malleabile, sempre più morbido, si stà piegando, con la scusa di tirarti su la manica della camicia allontanta il cucchiaio tenedolo nella mano destra distendendola di lato dalla vista di chi guarda, con la sinistra tira su la manica e con la destra dai una piegatina al cucchiaio!

 

Rimetti il cucchiaio in vista e continua a suggerire che si sta piegando, ora puoi dire, ecco! Piegato!

Ma non è finita, fai tenere il cucchiaio a due persone con le dita una tiene una estremità e l’altra quella opposta.

Comincia a sfregare il punto debole del cucchiaio e a dire parole magiche e suggestionare sempre più, ora sempre sfregando il cucchiaio nel punto preparato comincia a muoverlo su e giu, il cucchiaio essendo stato preparato prima si muoverà inspiegabilmente tra le mani degli spettatori, continua a suggestionare, e a muovere ancora il cucchiaio, fino al punto che si spezzerà, ma si avrà l’impressione che tu con le dita abbia letteralmente sciolto il metallo.

Quando si sta per spezzare simula con lo sfregamento delle dita l’azione di dissolvere qualche cosa, come quando si mette un pizzico di sale sopra al cibo.

Prova questo effetto e ricorda che le parole sono qui più importanti di ciò che fai!

 

La magia dall’illusione di piegare la materia solida

Per la piegatura di oggetti di metallo quali chiavi e chiodi i mentalisti fondamentalmente sfruttano stratagemmi che consistono o nel preparare prima gli oggetti rendendoli più deboli, sostituire gli oggetti con oggetti preparati, o piegarli al momento premendoli contro altri oggetti che si hanno nelle mani, come gli anelli, oppure di nascosto contro il bordo di una sedia dove si è seduti, se è di metallo.

Esiste uno stratagemma usato da alcuni mentalisti che si può costruire con pochissimo! Prendete un elastico in un negozio di maglieria, quelli a sezione tonda vanno benissimo e legatelo ad una estremità tramite un foro, ad un piccolo tubicino di ferro acciaio di qualche centimetro che può essere contenuto nella mano senza essere visto e l’altra estremità fissatela con una spilla da balia all’etichetta della giacca.

Indossate la giacca e fate passare l’elastico col tubicino dentro alla manica e tenete segretamente il tubicino in mano.

Cominciate a parlare, fare una presentazione e discutere dei poteri che la mente può avere fino ad influenzare la materia solida, continuate a dare suggestioni di poteri paranormali e nel contempo fatevi prestare una chiave.

 

Controllate l’attenzione parlando e dando suggestioni, prendete la chiave con la mano sinistra libera e dopo aver detto qualche parola passatela alla destra infilandola segretamente nel tubicino di ferro per tutta la parte più sottile.

Parlando e mantenendo le mani in movimento sarà facilissimo dare una piegatina alla chiave sfruttando il tubicino e premendo su di essa con il pollice della mano destra, senza essere notati.

Lasciate poi passare un po di tempo prima di rivelare la magica piegatura paranormale!

Non trascurare ma il potere delle parole!

 

L’illusione di modificare il tempo

Questo trucco è veramente semplice, ma per questo non significa che sia facile.

Bisogna mettere in atto una bella sceneggiata durante la quale si chiede un orologio a lancette in prestito e lo si tiene tra due dita tenendolo per la cassa, poi lo si gira sulla mano col quadrante rivolto in basso e si afferma che con i propri poteri si farà in modo di cambiare il tempo e quindi la posizione delle lancette.

Si esegue questa messinscena per qualche volta, e quando lo spettatore pensa che l’esperimento non sia riuscito è il momento di agire!

L’attenzione è bassa, cosi si prende l’orologio e questa volta lo si gira tenedo ferma la corona con le dita cosi che le lancette si sposteranno.

Tutto il resto è sceneggiata! Recitazione! Ci si allontana dallo spettatore al quale si lascia l’orologio sulla mano rivolto col quadrante in basso e si comincia a parlare di poteri, fluidi magnetici, pensiero a distanza ecc.

 

Quando si ritorna dallo spettatore e lo si invita a guardare l’orologio egli vedrà le lancette spostate e avrà assistito a un miracolo!

Lo spettatore non ricorderà che l’orologio sia stato maneggiato in maniera diversa e spesso per quanto impossibile ti possa sembrare affermerà di aver visto le lancette spostarsi!

Il trucco è tutto qui, dimostra i tuoi poteri paranormali di mentalista con questo effetto!

Mai come in questo caso è vera l’affermazione che “un mago è un attore che recita la parte del mago

Per quanto riguarda gli orologi digitali, senza lancette, i numeri nel quadrante possono essere spostati con un magnete, tieni quindi una calamita segretamente nascosta in una mano e maneggia con disinvoltura l’orologio, la calamita farà il resto!

 

La sfida mentalista

Il numero della guida bendati è un vero classico dei mentalisti.

Tantissimi artisti si son cimentati in questo numero.

Gli stratagemmi per realizzare questo espediente sono parecchi, nella forma più classica il mentalista tiene una benda in mano, la mostra al pubblico mettendola per esempio davanti agli occhi di uno spettatore per fargli verificare che attraverso di essa è impossibile vedere.

 

Subito dopo il mentalista sfrutta le sue capacità di controllo dell’attenzione per spostarla su qualche altro particolare e in quel momento sistema la piegatura della benda a suo favore.

Sostanzialmente fa in modo di allontanare i bordi ripiegati della benda in modo che siano un po’ distanti, cosi che nella fascia centrale della benda lo strato di stoffa sia singolo e non doppio.

Attraverso un solo strato di stoffa il mentalista può vedere abbastanza bene e realizzare il miracolo della guida bendata!

 

I grandi interpreti della magia della mente

Un importantissimo esponente dell’arte del mentalismo è senza dubbio Joseph Dunninger.

Ebbe una carriera come illusionista ma poi decise di dedicarsi esclusivamente al mentalismo e riusci ad esibirsi per le personalità più importanti dell’America del suo tempo.

Lavorò in radio negli anni ’40 e poi in televisione negli anni ’60 facendo stupire con i suoi numeri tantissime persone molte delle quali si chiedevano se ciò che faceva potesse essere reale e non solo un’illusione.

Sono da citare per la loro importanza altri mentalisti, come gli inglesi Al Koran, Maurice Fogel, Chan Canasta e David Berglas.

La carriera strabiliante di Berglas è terminata da poco ,dopo anni di incredibili successi.

Un altro importantissimo mentalista è da citare in quanto esecutore ed inventore di effetti, l’americano Max Maven.

Tutti questi artisti di magia mentale hanno sempre negato di avere reali poteri paranormali ma di realizzare i loro prodigi con dei trucchi, solo uno ha sempre rivendicato l’originalità dei suoi poteri, l’israeliano Uri Geller!

Il suo nome è conosciuto in tutto il mondo, famoso per i numeri dei cucchiaini piegati con la forza della “mente”, del disegnare immagini pensate da persone del pubblico e per fermare le lancette degli orologi col “pensiero” Geller è stato studiato da vari illusionisti tra cui L’americano James Randi che ha riprodotto i suoi numeri con metodi illusionistici.

 

Uri Geller ha sempre continuato a proclamarsi un sensitivo genuino, ma non ha mai accettato di ripetere i suoi esperimenti in situazione controllata.

Anche il grande Harry Houdini era famoso per la sua battaglia contro chiunque dichiarasse di avere poteri paranormali.

James Randi fondò un’organizzazione per lo studio del paranormale smascherando diversi sedicenti sensitivi, e mise anche un premio in danaro per chiunque si fosse sottoposto a una prova controllata senza essere scoperto dalla commissione.

Sulla linea dell’organizzazione di James Randi in italia è poi nato Il CICAP, il comitato italiano per le affermazioni sul paranormale, fondato dal giornalista Piero Angela.

David Berglass si guadagnò l’appellativo di “Uomo internazionale del mistero”, eseguiva effetti di memoria prodigiosa, e vari esperimenti psicologici.

Il cavallo di battaglia di Uri Geller, piegare posate con la sola forza del “pensiero”.

 

L’importanza di saper comunicare in maniera efficace

Il mentalismo nel tempo si è evoluto e nella sua forma più moderna unisce al “trucco” vero e proprio alcune strategie psicologiche e comunicative atte a rafforzare agli occhi, o meglio alla mente dello spettatore l’impossibilità dell’effetto realizzato.

Ogni persona tramite i propri sensi recepisce informazioni dal mondo esterno e le rielabora alla luce delle proprie esperienze e capacità personali, quindi la mente va ad aggiungeree qualcosa in più a quello che è la sola realtà dei fatti percepiti con i 5 sensi.

Possiamo dire tranquillamente che in questo contesto il totale è maggiore della somma delle singole parti.

Si viene cosi a creare nella mente dell’individuo una realtà “alternativa” in un certo senso a quella data dai soli dati di fatto, ed è anche vero che rimane anche un dato di fatto, ossia una realtà, seppur fittizia o percepita, è per chi la percepisce tanto reale quanto la “vera” realtà.

 

Queste considerazioni sono importanti in quanto preso atto di questi meccanismi, il mentalista può usare strategie per giocare con questi.

Per esempio per presentare un effetto può introdurlo con un coinvolgente racconto col quale porta lo spettatore in uno stato simil-ipnotico in cui si nota un totale assorbimento e coinvolgimento dello spettatore nella storia raccontata con arresto della facolta critica della mente e atteggiamento molto ricettivo alle suggestioni presentate dal mentalista al fine di rafforzare l’idea di “realtà” dell’effetto presentato.

Il racconto riesce quindi a coinvolgere in maniera emotiva l’ascoltatore che non percepirà solo le parole del mentalista bensi a livello inconscio ed emotivo il ritmo della voce, le variazioni di tono, di spazi interpersonali,il linguaggio corporeo dell’artista che andranno a rafforzare in maniera incisiva la percezione della realtà “venduta” allo spettatore dall’artista.

 

Modalità comunicative

Il racconto favorisce anche quel meccanismo di immedesimazione che fa si che il nostro spettatore vada a comparare le sue esperienze e il suo vissuto con la trama e i personaggi del racconto stesso facendolo calare in una realtà “alternativa” ma vissuta emozionalmente in maniera molto intensa.

Il mentalista come ogni mago vende illusioni e lo fa sfruttando l’innato bisogno di credere che le persone hanno, quel bisogno di fantasticare ed evadere dalla realtà oggettiva di tutti i giorni.

L’artista sfruttando questi principi riesce cosi ad aprirsi un varco verso le emozioni dei suoi spettatori.

Lo scopo di usare tecniche di comunicazione nella magia è quello di creare un rapporto empatico con lo spettatore e di modificare il suo comportamento, qual’ora non lo fosse, in un comportamento idoneo, che permetta di proporgli un gioco di prestigio o un effetto di magia mentale.

Quindi il mentalista tramite tecniche di comunicazione letteralmente influenza il pubblico trasformando il suo comportamento in un comportamento che risponda in maniera positiva agli effetti che gli si propongono.

 

Le armi per realizzare questo rapporto responsivo da parte del pubblico stanno nella comunicazione verbale e non verbale, logica e analogica.

La comunicazione logica o verbale trasmette una informazione, cioè dei soli dati che vengono recepiti tramite il linguaggio, le parole, mentre la comunicazione non verbale o analogica mette in relazione l’informazione riportata con un contesto situazionale facendo in modo che l’informazione possa essere interpretata contestualmente alla situazione in cui è inserita.

Fanno parte della comunicazione analogica la gestualità,pause e ritmo, le inflessioni vocali, sono questi elementi che danno significato alla pura informazione riportata in un messaggio comunicativo verbale, e fanno in modo che venga interpretato in un modo piuttosto che un altro.

Una cosa importante da ricordare è che la comunicazione analogica è universalmente comprensibile, infatti un sorriso, una stretta di mano amichevole e cosi via sono compresi da tutte le persone e in tutte le lingue, mentre la parola che riporta sola informazione logica deve essere prima compresa razionalmente.

Da quanto detto si capisce quanto sia importante usare la comunicazione analogica al fine di realizzare il rapporto comunicativo idoneo alla nostra performance con lo spettatore.

 

Il linguaggio non verbale nella comunicazione

Un esempio di comunicazione analogica è quella usata dagli animali che tramite il loro atteggiamento ci fanno capire le intenzioni che hanno nei nostri confronti,per esempio un animale può ringhiare ma per far capire che non ha comunque intenzioni ostili può assumere un atteggiamento che sottolinea la non belligeranza nei nostri confronti.

Da ciò che è stato fin ora esposto si ben capisce che per coinvolgere il nostro pubblico dobbiamo comunicare non solo della semplice informazione, ma assegnare ad essa un intenso significato emotivo,quindi il come si fa qualcosa o come la si dice è più importante del cosa si dice.

Appurato l’mportanza della comunicazione non verbale vediamo quali armi può utilizzare un mentalista per dare spessore emotivo alla presentazione dei propri effetti.

Un arma importantissima è il silenzio!

Ebbene si il silenzio può attirare l’attenzione, può creare un momento introspettivo di riflessione, e può essere usato per combattere eventuali disturbatori in quanto stando in silenzio l’attenzione ricade su di loro generando una sensazione di disagio nei confronti degli altri.

In questo senso il silenzio può essere considerato un deterrente.

Un altro strumento che fa parte della comunicazione analogica è lo spazio personale,che l’artista prestigiatore o mentalista dovrà imparare a gestire a dovere.

Lo spazio personale di una persona è uno spazio attorno ad essa che non pùo esser virtualmente violato, se viene violato nell’individuo possono scattare meccanismi di difesa.
Nella società ad un maggior prestigio personale (Status) corrisponde un maggior spazio personale.

Infatti quanto si sta parlando con una persona importante come un dottore, un giudice, un politico, ci si mantengono automaticamente distanze maggiori rispetto a quando si comunica con persone di un più basso status sociale.

In una esibizione di magia o mentalismo è importante non essere invadenti, proprio per non generare qui meccanismi di difesa dovuti alla violazione degli spazi personali e che tanto remano contro all’esibizione e alla buona riuscita della performance.

Con la comunicazione non verbale, per esempio con gesti di apertura rispetto agli spettatori si può comunicare in maniera non verbale le nostre intenzioni non ostili e farci accettare dal gruppo anche se in fondo ci siamo intromessi.

Anche lo sguardo può essere usato per creare in maniera non verbale un legame amichevole con gli spettatori.

Si può cominciare questo approccio semplicemente guardando uno spettatore e facendogli un sorriso, per poi continuare con gli altri e salutare presentandosi, dando il tempo eventualmente che gli spettatori abbiano terminato una eventuale conversazione in atto.

 

Si può poi chiedere di poter mostrare loro qualche cosa senza chiedelo a nessuno in particolare, questo stratagemma fa si che la proposta venga accettata perchè infondo è stata fatta ad un gruppo, non a dei singoli quindi nessuno si prende l’onere di rifiutare anche per gli altri.

Il successo e lo stupore generato dall’intrattenimento fatto a questo gruppo sarà percepito anche dai tavoli vicini che si mostreranno successivamente predisposti al numero del mentalista o prestigiatore.

Tieni presente quando cominci l’esibizione una regola generale di educazione cominciando a proporre un gioco o un esperimento ad un uomo in quanto iniziare subito con una donna potrebbe creare tensioni e imbarazzo al suo ragazzo, marito o accompagnatore.

Puoi poi comunicare non verbalmente la tua apertura verso gli spettatori aprendoti un po la giacca, allentandoti un po’ la cravatta o tirandoti un po’ su le maniche e spesso noterai che questi gesti indurranno gli spettatori ad imitarti.

Mentre esegui il gioco allo spettatore prescelto non dimenticarti di fare una battuta agli altri spettatori, fare qualche commendo, interagire con loro, per mantenere il contatto e tenere alta la loro attenzione.

Cura molto la comunicazione con gli spettatori vicino a te in quanto se loro si divertono di riflesso tutto il gruppo si divertirà in quanto in quel momento il gruppo è come rappresentato da loro.

Una volta instaurato un buon feeling potrai arrivare a toccare uno spettatore su un braccio o su una spalla in segno di complicità e amicizia, significherà allora che ti è stato permesso di entrare totalmente nel suo spazio personale e ciò si rifletterà sull’intero gruppo e avrai cosi il terreno spianato a dovere per la tua esibizione.

Quando ti presenti al tavolo e stai per eseguire un effetto incontrerai spesso anche una certa ostilità in quanto ti proponi di presentare qualcosa di irrazionale e questo può spaventare parecchie persone,più che spaventare può renderle poco propense a lasciarsi coinvolgere in qualcosa del genere.

Un gioco di prestigio o un numero di mentalismo proprio per la loro connotazione irrazionale possono essere vissuti come una sfida o come una prova di intelligenza, questi elementi fan si che non tutti gli individui vedano di buon occhio queste performance.

Molti individui nel loro bagaglio di esperienze di vita che gli servono da modello per affrontare situazioni nuove hanno anche modelli riguardo l’irrazionale che spesso sono diventati dei veri e propri preconcetti che nel caso di un’esibizione non son di certo a favore del prestigiatore/mentalista.

Il moderno mentalista deve perciò modernizzarsi e adeguarsi necessariamente a tempi in cui la cultura media è più elevata, si vive in un mondo fatto quasi esclusivamente di materialità e cercare di sfruttare questi preconcetti radicati a suo favore per mostrarsi più convincente in ciò che presenta.

Le tecniche di comunicazione atte a realizzare tale obiettivo prendono spunto dall’ipnosi vera e propria.

 

Il funzionamento della mente

Vediamo innanzitutto come è strutturata la mente umana.

Essa è formata da due “parti”, vi è una mente razionale, oggettiva chiamata “Io” e la mente soggettiva o inconscio detto “Es”

La mente oggettiva è quella che ci guida durante la veglia nei ragionamenti razionali, l’inconscio è invece puro istinto e lavora durante il sonno.

La mente razionale funziona valutando i dati che ha a disposizione e traendone conclusioni di conseguenza, l’inconscio è invece un “ignorante” non opera ragionamenti ma accetta ciò che gli viene proposto senza farsi domande.

Fare affiorare la mente inconscia è perciò molto vantaggioso per il mentalista che così parlerà al livello emotivo del pubblico ricavandone una più forte accettazione da parte di esso delle suggestioni impartite e degli effetti presentati.

Il solo processo del ricordare innesca un meccanismo che fa affiorare l’inconscio creando cosi un varco per l’invio di suggestioni che non potranno essere valutate dalla mente razionale.

La suggestione può esplicare il suo effetto solamente se presentata alla mente inconscia e questo procedimento può essere usato dal mentalista per creare nello spettatore uno stato emozionale alternativo con prevalente la mente inconscia al fine di far passare le proprie suggestioni cosi da ottenere una maggior forza negli effetti magici proposti.

In ogni individuo son presenti entrambe le menti, razionale ed inconscia e l’equilibrio psichico di un soggetto è dato dai desideri e dai bisogni che se soddifatti generano una gratificazione.

L’ “IO” o mente cosciente fa da mediatore per i desideri e le pulsioni dell’ “ES” cioè la mente insconscia e lo fa con l’aiuto del “SUPER-IO” che inserisce i concetti acquisiti nel corso della vita di religione, correttezza, onore, ecc ma come l’ “ES” fa parte della mente insconscia.

 

Per dirla in parole povere la mente razionale è un “cittadino” garbato, a modo, con dei principi, mente la mente insconscia è un “ignorante” che agisce in modo automatico senza il vaglio della volontà e della critica.

L’inconscio è un’entità fatta di puro istinto, non ha ragioni e non ne vuole sentire,una bestia fatta di esperienze, desideri e pulsioni da soddisfare per trarne piacere.

La differenza di potenziale tra desiderio pulsionale e realizzazione e godimento dello stesso genera energia psichica utilizzabile e manipolabile in diversi modi e contesti tra cui quello del mentalista o del prestigiatore.

 

Il “SUPERIO” nato dai divieti imposti al soggetto funge da censore, da guardia della morale ai desideri inconsci dell’individuo stesso e lo fa con una modalità derivata dall’identificazione con la figura genitoriale, con figure autoritarie e con le convinzioni etiche socialmente accettate che una persona apprende durante la vita.

Il “SUPERIO” non è controllato dal raziocinio, anche se in realtà la sua natura trova dimora in una “terra di mezzo” tra ragione e inconscio.

Per dirla in parole povere il “SUPERIO” fa la morale alla parte inconscia che quando esprime desideri non eticamente catalogabili come buoni viene censurata e inibita.

Naturalmente se i desideri e le pulsioni derivanti dall’inconscio sono compatibili con l’etica sociale il “SUPERIO” permetterà che vengano perseguiti.

Quando un individuo si trova nello stato in cui l’inconscio esprime una pulsione e il “SUPERIO” non la permette sperimenta uno stato di tensione psichica che si manifesta come un disagio psichico che trova tregua solamente quando il desiderio inconscio viene realizzato.

 

Soddisfare i bisogni della mente irrazionale

Il punto di arrivo, l’oggetto di desiderio dell’inconscio è un vero e proprio simbolo di gratificazione.
Se un individuo ha un desiderio di acquistare, avere, possedere, realizzare qualche cosa e lo riesce ad ottenere la sua energia di pulsione viene placata dal raggiungimento dell’obiettivo, mentre se il desiderio per svariati motivi rimane irrisolto si genera una tensione emotiva placabile solo con il raggiungimento dell’obiettivo/desiderio (SIMBOLO PULSIONALE).

Gli stimoli avvertiti a livello razionale non provocano tensione pulsionale in quanto nel momento stesso in cui la mente cosciente razionalizza lo stimolo la tensione scompare.

Quindi la tensione pulsionale viene generata esclusivamente da uno stimolo che arriva alla parte emotiva cioè all’inconscio che non è per sua natura in grado di razionalizzarlo.

Questi stimoli sono detti subliminali appunto perchè son totto la soglia di percezione della mente cosciente.

La tecnica usata da un operatore che voglia generare tensione in un individuo è quindi quella di inviargli stimoli penalizzanti in maniera analogica, non verbale, e vedere la reazione del soggetto.

Se il soggetto non reagisce si cambia tipologia di stimolazione subliminale fino a quando si scorge nel soggetto una reazione che è sintomo che sta accusando un malessere e quindi ha accumulato tensione emotiva da scaricare in qualche modo.

Quando utilizziamo le penalizzazioni nei confronti di un soggetto accade che come meccanismo di difesa emerga la mente inconscia per gestire la tensione generata da stimoli (suggestioni) che il raziocinio non è in grado di spiegare.

Il prestigiatore o il mentalista mentre esegue il suo numero oppure nel caso di un’induzione ipnotica vera e propria può cosi penalizzare il soggetto se non fa quello che gli si è “suggerito in modo subliminale” e lo gratifica con gesti o modi di fare gratificanti quando segue la via suggerita.

Quindi le penalizzazioni servono per incanalare il comportamento del soggetto nella direzione voluta.

Come abbiam detto quando un desiderio non trova realizzazione si genera una tensione pulsionale nei confronti dell’oggetto del desiderio.

L’oggetto del desiderio ci carica di una forza ipnotica (potenziale ipnotico) che ci servirà poi per l’induzione ipnotica vera e propria.

L’oggetto del desiderio diventa cosi un simbolo che sia esso una cosa o una persona non importa ma avrà un ascendente fortissimo sull’individuo.

Spesso la mente razionale quando si accorge dell’importanza eccessiva data all’oggetto del desiderio cerca di diminuire lo stress generato con un’alternativa, un surrogato del simbolo che può “avere”, questo a patto che l’oggetto del desiderio non abbia già acquistato il carattere di insostituibilità assoluta.

Si può senza dubbio dire che in questo ti po di comunicazione ipnotica il potenziale ipnotico può operare un vero e proprio ricatto all’inconscio generando una sorta di negoziazione del tipo ti gratifico ma in cambio tu fai ciò che ti suggerisco io.

Si viene ad instaurare un rapporto comunicativo nel quale l’oggetto del desiderio ha un potenziale ipnotico che supera quello dell’inconscio che lo ha perso, o meglio ceduto per far fronte alla penalizzazione impostagli dall’atto comunicativo penalizzante.

L’operatore che induce lo stato di ipnosi con atti comunicativi penalizzanti che generano una tensione, dopo aver acquistato potenziale ipnotico sul soggetto può andare a verificare lo stato ipnotico impartendo delle suggestioni e vedendo se vengono eseguite.

È importante che le suggestioni vengano verificate in modo che il potenziale ipnotico dell’inconscio si indebolisca.

Se le suggestioni impartite non dovessero esser messe in atto sarebbe l’operatore a perdere potenziale ipnotico e quindi efficacia e credibilità, l’induzione a questo punto fallirebbe.

Per non rischiare si usa la tecnica di dare suggestioni basate su risposte fisiologiche automatiche, che quindi avverranno sempre e comunque!

Alcune di esse son il rilassamento dei muscoli facciali e lo sguardo fisso, esse sono automatiche, ma l’operatore le “venderà” come reali suggestioni prendendosi il merito della loro riuscita nei confronti del soggetto che le potrà verificare e rendersi conto che sono accadute.

Una volta che il soggetto ha verificato che le suggestioni sono “reali” l’operatore può iniziare la vera e propria induzione ipnotica.

Quando ci si appresta a condurre un’induzione ipnotica si può sfruttare a nostro vantaggio la paura che il soggetto ha nei confronti di qualcosa che non conosce e che noi non abbiam ben definito chiamandolo esperimento, così si genera un innalzamento dell’aspettativa da parte del soggetto e un maggior accumulo di tensione emotiva.

 

La tensione fa perdere il controllo emotivo da parte del soggetto che diventerà più “vulnerabile” alle suggestioni dell’operatore che diventerà un direttore d’orchestra che si occupa di prendere decisioni che il soggetto sotto tensione non riesce a prendere autonomamente.

In poche parole il soggetto sotto stress tensionale emotivo e in stato confusionale aspetterà avidamente l’ordine liberatorio “DORMI !”.

Abbiamo detto che il prestigiatore/mentalista o ipnotista avrà bisogno di creare nel soggetto un comportamento “ideale” che risponda alle esigenze dell’operatore e tra le tecniche sfruttabili a tal scopo c’è quella di usare l’istinto individuale innato di aggregazione sociale, di sentirsi parte di un gruppo.

Per essere accettato dal gruppo l’individuo deve tenere un comportamento non contrastante il gruppo stesso rinunciando a una parte della sua identità personale per diventare parte di una identità collettiva di gruppo.

Queste dinamiche succedono in tutte le manifestazioni sociali, militari, politiche, ecc in maniera più o meno accentuata.

L’individuo inserito in un gruppo perde identità personale e uniforma il suo comportamento con quello degli altri appartenenti al gruppo per non deludere le loro aspettative.

Ciò accade anche nell’ipnosi, una volta che l’operatore ha suggestionato in maniera favorevole il primo soggetto e altri han assistito, sui prossimi soggetti l’induzione risulterà molto più semplice.

Buona regola da tenere è quella di individuare i soggetti più facili da suggestionare in modo da rendersi la strada più facile in seguito con gli altri soggetti.

Un fallimento davanti al gruppo significa un induzione che non funzionerà.

Potete testare il grado di tensione percepita dai soggetti fissandoli negli occhi e osservando quanto la loro tensione aumenta tenedo d’occhio gli scarichi tensionali che mettono in atto, ed in base a queste informazioni capirete quale soggetto è più adatto, più suggestionabile.

Cominciando l’induzione col soggetto più suggestionabile il compito dell’operatore sarà più semplice ed inoltre aumenterà la suggestione degli altri soggetti che assistono all’esperimento fatto sul primo soggetto.

Appena gli spettatori del pubblico prenderanno atto che l’operatore realmente produce una fenomenologia ipnotica sul soggetto, l’istinto di aggregazione farà il suo lavoro facendo uniformare il comportamento del pubblico a quello del soggetto o dei soggetti sotto esperimento.

Per ottenere una risposta ipnotica occorre stimolare il soggetto, motivandolo a seguire le nostre suggestioni in quanto gli sarebbe conveniente.

È importante in ogni caso, all’inizio di una induzione spiegare al soggetto alcune cose per tranquillizzarlo su eventuali dubbi che potrebbe avere riguardo l’esperimento che ci si appresta ad eseguire.

Ciò è molto importante al fine di ridurre le resistenze da parte del soggetto.

Generalmente si tranquillizza il soggetto dicendogli che l’ipnosi è molto rilassante, che non potrà fare nulla contro i suoi principi morali e che non c’è nessun pericolo che non si svegli più, se l’ipnosi viene infatti interrotta per qualche motivo, dopo alcuni minuti si passa automaticamente al sonno naturale.

Questi sono i dubbi che maggiormente vengono alle persone, quindi è buona norma tranquillizzarli in questo senso.

Altre buone motivazioni per sottoporsi ad un esperimento di ipnosi sono i benefici terapeutici che l’ipnosi può dare, per smettere di fumare, per dormire meglio, per alleviare il dolore e tanto altro.

(Ricordiamo a proposito che chi non è medico non può e non deve fare terapia! Solo i medici possono usare l’ipnosi per far terapia.)

Come ipnotista un prestigiatore/mentalista può usare l’ipnosi solo come intrattenimento.

Tutte queste rassicurazioni e motivazioni fanno nascere nel soggetto il desiderio di provare l’esperienza dell’ipnosi e l’operatore che si è mostrato autorevole e competente in materia viene cosi visto come la persona giusta per realizzare il desiderio.

Un mentalista può sfruttare alcuni effetti del suo repertorio come introduzione all’ipnosi vera e propria, suggestionando il soggetto e testandone la risposta.

Se il mentalista nota che il soggetto è suggestionato può procedere con l’induzione vera e propria iniziando una performance di ipnosi, altrimenti come via di uscita può sempre continuare con gli effetti di mentalismo dalla riuscita sicura.

 

Creare consenso

Una tecnica per diminuire le resistenze dei soggetti ai quali si sta proponendo l’induzione ipnotica o anche semplicemente uno spettacolo di magia o mentalismo consiste nell’uso dei “Truismi”.

Un truismo è un dato di fatto, o meglio pronunciare un truismo significa pronunciare qualcosa di innegabilmente vero che non può essere contestato.

Si procede quindi facendo qualche domanda al soggetto che presuppone una risposta affermativa in ogni caso, si crea il cosidetto “campo affermativo”.

Quando si chiederà al soggetto per esempio se vuole prestarsi per fare un esperimento ci saran molte più probabilità che il soggetto risponda di si.

L’uso del truismo basato su domande preparate in base a esperienze già vissute dal soggetto, lo renderanno ancora più efficace in quanto susciteranno nel soggetto un comportamento abitudinario e automatico con prevalenza della mente soggettiva, proprio ciò di cui si ha bisogno per indurre l’ipnosi.

Una tecnica per far affiorare la mente soggettiva è quella di porre una domanda possibilmente su un evento passato della vita del soggetto, una domanda di questo tipo fa subito partire una ricerca interiore e introspettiva e di conseguenza affiora la mente inconscia.

Un modo per fare queste domande è questo:

 

“Ti è mai capitato ….” oppure “Ti sei mai chiesto….”

Questa “formula” fa partire la ricerca interiore come sopra detto, e affiorare la mente inconscia, stato in cui la suggestionabilità è elevata e l’operatore potrà cosi disseminare suggestioni tra le sue parole che avranno molte più possibilità di arrivare all’inconscio senza il vaglio della mente critica.

Le domande più utili sono quelle dette “aperte”, ossia domande che presuppongono una risposta più ricercata ed elaborata di un semplice SI o No.

Domande che han come risposta SI o No son dette “chiuse” e si usano al contrario quando non si vuole distrarre la mente del soggetto.

La domanda aperta invece crea nel soggetto un varco per dare suggestioni al suo inconscio.

Chi usa la “COLD READING” fa ampio uso di domande aperte con le quali ricava informazioni direttamente dal soggetto, per poi riproporgliele sotto forma di “divinazione”.

 

Un’ illusione di alternative

Il “Doppio legame” è una domanda che sostanzialmente si può definire come una “Illusione di alternative” un po’ come la “Scelta magica” in magia.

Se si chiede ad uno spettatore, se preferisce un gioco con le palline di spugna o uno con le carte, in ogni caso, qualunque sia la risposta lui avrà fatto il gioco del prestigiatore in quanto avrà manifestato il suo desiderio di vedere un gioco.

L’impressione sarà addirittura che sia stato lo spettatore a volere, a richiedere il gioco!

 

Ricordi per fare emergere il subconscio

Un’ altra tecnica per far emergere il subconscio di una persona è focalizzare la sua attenzione sui ricordi del suo passato.

Gli eventi passati non da breve tempo, ma da un tempo importante,e aventi una carica emotiva forte per il soggetto, sono ideali al fine di far emergere il subconscio.

Si possono fare domande atte a far ricordare l’evento nei particolari e a riviverlo emotivamente,si posson anche sfruttare cose astratte come vecchie paure di bambino, del buio, del lupo, ecc, tutto ciò che ha una forte carica emotiva!

Una volta che la mente soggettiva è affiorata la suggestionabilità del soggetto è molto più alta.

 

 

Suggestionare

Suggestionare significa influenzare le scelte di un individuo o i suoi modi di comportarsi.

Sotto ipnosi un individuo è altamente suggestionabile, tuttavia il fenomeno della suggestione opera anche allo stato di veglia nell’arco della giornata.

La suggestione è una affermazione che viene accettata per vera e non viene messa al vaglio della critica della mente oggettiva.

La suggestionabilità richiede che il soggetto abbia l’attenzione focalizzata su un’unica idea, sia rapito totalmente dall’interesse per un pensiero.

Questa focalizzazione dell’attenzione è chiamata “monoideismo”, si tratta di una concentrazione dell’energia mentale su un’unica idea cosi da far sfumare l’interesse per qualsiasi altra cosa .

Il sovraccarico della mente razionale, che dopo aver vagliato un’idea non ha più elementi per criticarla su base razionale fa passare il controllo alla mente inconscia e comincia una ricerca interiore di esperienze passate potenzialmente utili per spiegare e gestire un argomento irrazionale.

Questo sistema serve come protezione per l’individuo,per cavarsela in situazioni nuove e inaspettate, facendo in maniera veloce paragoni con situazioni passate che possono essere utili per risolvere situazioni problematiche presenti.

 

Il linguaggio dell’inconscio

Le suggestioni possono essere di diversi tipi ed essere presentate in diversi modi.

Come è già stato detto le suggestioni sono sistemi di comunicazione che arrivano alla mente inconscia,una suggestione è tale se, e solo se arriva alla mente inconscia, in caso contrario è un semplice messaggio razionalizzato.

Esiste un modo indiretto di dare suggestioni, si chiamano appunto suggestioni indirette ,indirette in quanto il soggetto non le percepisce a livello conscio perchè sono di tipo permissivo, danno l’impressione che nulla sta per essere imposto cosi non generano resistenze da parte del soggetto.

Queste suggestioni cosi presentate evitano il vaglio critico della mente razionale da parte del soggetto.

Grazie all’uso di questo tipo di comunicazione permissiva si induce il soggetto a far quella ricerca interiore che lo porta a far affiorare la mente soggettiva con conseguente accettazione delle suggestioni impartite.

Si possono anche usare suggestioni per analogia.

La cosa è molto semplice, se si vuol far parlare un soggetto di un argomento o di un esperienza si comincia per primi a parlare dello stesso argomento e della stessa esperienza, il soggetto per associazione verrà suggestionato e inizierà a parlare dell’argomento presentatogli.

Un altro modo di dare suggestioni è quello di usare pause nelle frasi, questi vuoti tendono ad essere colmati col significato più probabile a seconda del contesto, dalla mente del soggetto.

 

Si possono inoltre enfatizzare le idee che si voglion suggerire con un tono diverso di voce .

Un sapiente uso di pause ed enfatizzazioni è uno strumento potentissimo per far innescare nel soggetto quella ricerca interiore che stiamo cercando per il nostro fine.

In linea di massima il prestigiatore/mentalista cerca di incanalare la discussione in un certo modo, usando un linguaggio indiretto che suggerisca determinate risposte inconsce da parte dello spettatore.

La mente inconscia dello spettatore affiorerà e il mentalista verrà visto come simbolo.

Abbiamo già parlato del “simbolo” nella sezione dedicata alla stimolazione dell’inconscio.

L’uso di simboli nelle nostre suggestioni è molto efficace in quanto si possono usare termini (parole) che han analogia con la sfera sessuale ed affettiva e quindi carica emotiva.

Il riferimento ad argomentazioni di natura affettiva e sessuale genera tensione negli individui in quanto spesso sono argomentazioni di cui non si parla frequentemente come altre.

 

Una finestra sull’inconscio

Un altra tecnica per far passare suggestioni è quella di indurre uno stato confusionale nel soggetto

comunicando in maniera confusa infatti il soggetto non riuscirà a dar senso logico alla conversazione e la psicologia umana è fatta in modo che in questo stato di confusione la mente per trovare una via di uscita accetta un messaggio, cioè una suggestione che gli venga data in maniera convinta, sicura ed autorevole.

Esiste anche una tecnica che ci permette di passare dal dare del “lei” allo spettatore a dargli del “tu”, semplicemente inserendo nella nostra discussione un’altra persona dandogli del tu e pian piano pilotare la conversazione fino a trasferire il “tu” della terza persona al nostro spettatore.

Il fatto di poter dare del tu allo spettatore ci conferisce una confidenzialità utilissima ai nostri scopi,avere l’attenzione dello spettatore, allentare le resistenze, creare un rapporto empatico favorevole, ecc.

Un altra tecnica per coinvolgere la mente soggettiva è quella di parlare al passato, conferendo il tono del racconto a ciò che diciamo.

Il racconto ha potere evocativo e suscita forte carica emotiva.

 

Anche passare velocemente dall’uso del passato all’uso del tempo presente genera aspettativa e tensione nel soggetto, inoltre questo repentino e continuo mutamento temporale crea confusione in quanto il soggetto non riesce ad inquadrare il tempo ed è più vulnerabile alle nostre suggestioni.

Queste tecniche verbali possono essere rafforzate anche rallentando o accelerando il ritmo con cui parliamo a seconda della situazione e dell’effetto che vogliamo ottenere.

Si possono inoltre usare frasi aperte, senza finale,fingendo di essersi scordati l’ultima parola della frase, questa mancanza genera negli individui la tendenza ad aiutare a completarla dicendo l’ultima parte mancante del discorso,si viene a creare cosi una sorta di campo affermativo simile a quello ottenuto con i “TRUISMI” ed in più si sarà passata la resposabilità di ciò che è stato detto al soggetto in quanto lo ha affermato personalmente completando la frase.

Altra tecnica importante nella comunicazione persuasiva è quella della “RISTRUTTURAZIONE”.

Ristrutturare significa ridare una connotazione positiva ad una frase che esprimeva un concetto negativo.

Solitamente in una conversazione del tipo “Vorrei andare a teatro ma non ho tempo” l’ultima parte cioè “non ho tempo” lascia una connotazione negativa, basterà quindi esprimersi al contrario dicendo, “so che non ha molto tempo ma sono certo che le piacerebbe andare a teatro “

 

Le tecniche della programmazione neurolinguistica

Sostanzialmente quindi si può dire che nello spettacolo del mentalista o prestigiatore, le tecniche di programmazione neurolinguistica possono essere usate per creare un atteggiamento responsivo e un’atmosfera magica, oppure ci si può spingere più in profondità fino a generare un vero e proprio stato ipnotico.

Si va quindi a creare un’atmosfera con un’introduzione, un racconto che sia coinvolgente, poi si cerca di far immedesimare il soggetto nella storia per fargliela vivere emotivamente, e per far questo ci si aiuta anche con le inflessioni vocali (tono della voce) e con l’uso dei tempi passato e presente.

Si usano poi i truismi per creare il campo affermativo e minimizzare eventuali resistenze.

Si descrivono le esperienze suggerite nei particolari in modo che il soggetto possa visualizzarle e riviverle con tutti i 5 sensi.

Il campo affermativo può essere anche indotto dall’operatore facendo gesti come grattarsi il capo o qualche altro movimento che genererà nel soggetto un comportamento imitativo automatico.

 

A questo punto se il soggetto risponde e ci segue imitandoci significa che siam riusciti nel nostro intento e si trova in uno stato mentale alterato suggestionabile e recettivo, che per i fini dell’esibizione è più che sufficiente.

Se invece si vuole proseguire e indurre uno stato ipnotico bisognerà continuare con qualche test che non può fallire, con qualcosa che accadrà per forza, come ad esempio gli indici magnetizzati spiegati nella sezione sull’induzione ipnotica di questo sito.

Si usa un effetto fisiologico che si è certi che avvenga, cosi si suggestiona di più il soggetto e l’operatore acquista potenziale ipnotico.

Superati questi test automatici si possono impartire suggestioni più complesse come l’amnesia, e la catalessia, che ci daranno la sicurezza che il soggetto è ipnotizzato.